L’Oratorio e la Chiesa dei Disciplini di Orzivecchi

Un gioiello incastonato nel centro storico

La storia

Notizie certe di una confraternita radicata sul territorio orceano emergono dalle ultime volontà di Antonio detto “Papa de Mediolano” vergate il 16 giugno del 1484. 

In esse si evince che esiste ad Orzivecchi una scuola o congregazione intitolata alla “Gloriosissima Santa Madre Maria”. Nel 1575 dopo un periodo di abbandono, la chiesa viene ricostruita ed ampliata, inoltre a Maria viene aggiunta la dedica a San Pietro Martire. Da qui in avanti i confratelli vestiti di tela rossa saranno seguiti spiritualmente dai frati di San Domenico. La confraternita dei Disciplini, unita alla congregazione del SS Sacramento, continua la propria attività fino alla soppressione da parte di Napoleone avvenuta nel 1797.

La chiesa dei Disciplini è collocata nel nucleo storico del borgo antico, adiacente alla chiesa parrocchiale e a poca distanza del castello dei conti Martinengo. Il primo impianto dell’edificio attuale risale alla metà del XV secolo, venne ampliato nel 1575 e restaurato nel 1921 con la realizzazione della “grotta di Lourdes”. Per anni la chiesa accolse le scuole di catechismo, successivamente, negli anni 70 del Novecento, l’altare laterale venne smontato e trasferito alla pieve per essere qui utilizzato come altar maggiore. A seguito di ciò, l’edificio in grande stato di abbandono cadde in rovina.

L’Oratorio dei Disciplini tra il 2007 e il 2013  è stato oggetto di un importante intervento di restauro ad opera dalla associazione l’Associazione Amici della Disciplina in collaborazione con la parrocchia.

Le opere principali

  • La Madonna con Bambino (affresco), datata “Die 19 August 1497”  di autore ignoto;
  • la Madonna del Latte (affresco), attribuita  a Paolo da Caylina il giovane;
  • I cinque protomartiri francescani (affresco) di autore ignoto;
  • Sul matroneo troviamo i bellissimi riquadri della passione di Cristo databili alla seconda metà del secolo XV attribuiti ad un allievo di Pietro da Cemmo;
  • Pala dell’altar maggiore di Grazio Cossali datata 1584  “ La Trinità incorona la Vergine Maria alla presenza dei Santi Pietro Martire da Verona, Caterina da Siena e due gruppi di devoti appartenenti al sodalizio dei Disciplini”;
  • Altare della parete settentrionale, pala di Grazio Cossali dal titoloIl Padre eterno con i santi Francesco e Carlo Borromeo” la tela è tagliata al centro per incastonare l’antico affresco della “Vergine con Bambino”;
  • L’ambone e il tabernacolo sono opere moderne, realizzate dallo scultore bresciano Federico Severino;
  • Le 14 formelle della via crucis sono state realizzate in argilla rosa nel 2012, da Rita Giuliani presso il laboratorio “DECA” di Soncino.



Curiosità

Una Madonna del Latte e una tela del Cossali sono state ritrovate sulla contro soffittatura.



Altri luoghi

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A Bolgolio, Terzo Donnedo, figlio di Tertullo, sciolse il voto volentieri, meritatamente. Questa è l’iscrizione apposta sull’ara romana in marmo di Botticino reimpiegata come pietra angolare dell’antica basilica del V secolo d.C. Appoggiata al muro del battistero di San Giovanni una tomba in mattoni con copertura alla cappuccina celava lo scheletro di un personaggio sepolto con il sudario. Un prelato o forse un priore della Pieve?
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La Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

Nel 1754 Laffranco Baronio offrì la cospicua somma di 500 scudi “…al fare che questa chiesa resti adornata nelle vele e nei medaglioni di eccellente pittura”. La scelta cadde su Carlo Innocenzo Carloni primo pittore alla corte di Vienna. La scritta “Grati Cossalis Opus M.D.C.” con vicino un’aquila rossa in campo oro, stemma araldico della nobile famiglia Martinengo Cesaresco feudatari di Orzivecchi, si trova sul dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e Santi.
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Palazzo Martinengo denominato anche Castello

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