La Pieve di Bigolio
La storia
La Pieve si trova in aperta campagna sulla strada della Cesarina, a circa un chilometro dall’abitato. Oggi è un Santuario molto venerato dagli orceani che si rivolgono a Maria per chiedere grazie.
La storia del sito è molto antica. I celti edificarono un tempio dedicato al dio Bolgolio, che corrotto in Bigolio, darà il nome alla pieve cristiana. Con le centuriazioni romane, avvenute nel primo secolo a.C., venne edificata una grande villa con annessa una zona sacra dedicata agli dei romani e al dio Bolgolio. Successivamente all’editto di Milano, tra i IV e V secolo d.C. nacque la prima chiesa battesimale che si trasformò poi nella Pieve di Bigolio dedicata a San Lorenzo e Santa Maria. La Pieve dominò per secoli su un vasto territorio circostante. Nel tempo l’edificio subì diverse trasformazioni, l’ultimo intervento significativo è del 1896 ad opera del capomastro Faustino Valperta che trasformò la chiesa da una a tre navate con un elegante pronao.
Il più importante ritrovamento archeologico è un’ara in marmo di Botticino d’epoca romana, riutilizzata come pietra d’angolo nella costruzione della pieve antica. Riporta una dedica al dio pagano Bolgolio.
Le opere principali
- Effigie della Madonna della Pieve, opera lignea realizzata dallo scultore bresciano Angelo Righetti;
- Altare di epoca settecentesca, è un recupero proveniente dalla chiesa dei Disciplini, con pregevoli intarsi in stucco e madreperla.
- Altorilievo in terracotta policroma che rappresenta la “Dormitio Virginis”. La rarissima scultura tardo gotica è attribuita al “Maestro degli Angeli cantori”.
- All’esterno sono visibili alcuni resti degli scavi archeologici effettuati nel 2018.
Curiosità
Ritrovamento del cippo e tomba del priore.